Un altro bellissimo test sul nuovo Light Pedal di Gamechanger Audio, il nuovo pedale atteso nei negozi per Aprile. Un pedale innovativo e pronto a lasciarvi senza parole, come conferma il test di Michele Quaini realizzato per Accordo.
Ecco per voi un estratto dell’articolo che trovate per intero qui: https://www.accordo.it/article/viewPub/101650
Abbiamo provato in studio con Michele Quaini il Light Pedal, uno dei pedali più innovativi che ci sia passato sotto i piedi negli ultimi anni. Uno spring reverb che porta il concetto di riverbero a molla in una nuova dimensione. Michele l’ha piazzato nel suo rig e l’ha suonato in un brano composto per l’occasione. | |
Del Light Pedal abbiamo già fatto una analisi completa in questo articolo per chi volesse approfondire gli aspetti tecnici nascosti dentro lo chassis di questo riverbero. La particolare tecnolofia applicata alla molla permette di avere oltre a un look totale, anche una risposta timbrica unica. Ecco le impressioni di Michele Quaini che ha avuto modo di giocare con il Light Pedal per diverso tempo durante la realizzazione del video assieme a Marcello Borsano alla batteria e Nicola Bruno al Basso.
“Questo pedale e’ veramente pazzesco. Ci vuole qualche mezzora per padroneggiarlo in maniera corretta e approfondita, ma posso garantirvi che ne vale la pena. Ha una quantità di feature uniche e imprevedibili. I sensori ottici che analizzano il comportamento delle molle offrono delle sonorità mai udite prima, sopratutto se pensiamo che questo è un pedale analogico. Il Gate knob ha la doppia funziona di gateare il suono (quindi ridurne la coda e accorciarne il decay) o di ducker, ovvero mentre si suona non si sente nessun effetto ma si può decidere come e quando far rientare il suono reverberato quando si smette o si riduce sensibilmente il segnale in ingresso al pedale (accordi lunghi o pennate morbidissime).
I diversi algoritmi on board danno la possibilità di spaziare dai classici effetti di reverbero a molla a tremoli piu o meno definiti. Si possono generare echi profondi o semplici slap back ma anche sonorità ricche di overtones e armonici imprevebili.
Attraverso una sottofunzione è anche possibile scegliere il frammento di molla da far analizzare ai sensori ottici e questo offre toni, armoniche e decadimenti tutti da scoprire.”
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